Criminologia
Oggetto della disciplina
Oggetti fondamentali di studio sono i reati, la cui definizione è sociale e normativa, e i loro autori. Sono stati fatti in passato tentativi di arrivare a definire dei delitti "naturali", condivisi come tali da tutte le culture, ma essi hanno portato sostanzialmente a un nulla di fatto; il delitto, in questo senso, non può essere inteso come fatto biologico o "assoluto", ma come frutto di una certa definizione sociale che varia in funzione del tempo (storia) e dello spazio (geografia), ossia varia da cultura a cultura. Crimine, diritto e cultura sono pertanto concetti profondamente interrelati tra loro.
Metodi e campi
La criminologia è oggi una disciplina piuttosto eclettica in termini metodologici, proprio in quanto non costituisce una scienza unitaria, ma il luogo di applicazione di conoscenze acquisite in vari contesti e appartenenti a diversi ambiti disciplinari al problema del delitto.
Tradizionalmente la criminologia si è occupata dello studio della personalità del delinquente, cui hanno contribuito le principali scuole sviluppatesi in ambito psicologico-clinico a partire dalla nascita della psicologia come scienza nell'Ottocento (psicologia sperimentale, antropologia criminale, psicoanalisi e principali scuole psicodinamiche, scuole comportamentistiche e più recentemente cognitiviste, scuole psicologico-sociali, scuole sistemiche e di dinamica familiare; studio della delinquenza tramite i principali reattivi psicodiagnostici).
Importanti sono stati anche i contributi delle scuole sociologiche sviluppatesi prevalentemente in ambito statunitense: da un lato, la sociologia della scuola di Chicago, con gli sviluppi successivi (teoria delle associazioni differenziali, teoria delle subculture, teorie della stratificazione sociale, fino ai contributi della cd. "criminologia radicale"); dall'altro, sulla scia della psicologia sociale di George Herbert Mead, la sociologia interazionista e fenomenologica, con i contributi della teoria dell'etichettamento e lo studio delle carriere criminali. Altre ricerche hanno studiato la percezione del fenomeno criminale, e le emozioni connesse (paura del crimine) nella più ampia collettività.
Per ottenere questi risultati, la criminologia si è avvalsa sia di tecniche quantitative di indagine, sia di tecniche qualitative (attualmente in fase di sviluppo dopo l'ondata quantitativa degli anni settanta - ottanta del secolo scorso) più tese a studiare in profondità casi singoli o piccoli gruppi di autori. Non vanno dimenticate le metodologie connesse alle scuole interazioniste, della cd. "osservazione partecipante", in cui lo studioso partecipa direttamente al fenomeno che intende studiare.
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